13/02/2025 Avellino, cuore dell’Irpinia, è una città ricca di storia, arte e tradizioni. Passeggiando tra le sue strade si possono scoprire monumenti, fontane, cunicoli sotterranei e antichi edifici che raccontano il suo passato. Ecco alcuni dei luoghi da visitare: Il Duomo di Avellino - La Cattedrale dell’Assunta, costruita nel X secolo e rinnovata in stile neoclassico, è uno dei simboli della città. La facciata, opera dell’architetto Pasquale Cardola, presenta statue dei santi patroni Modestino e Guglielmo. All’interno, la chiesa custodisce dipinti, statue e reliquie di grande valore storico e religioso.
La Fontana di Bellerofonte - Conosciuta anche come la fontana dei “tre cannuoli”, è un elegante esempio di arte barocca voluto nel 1669 dal principe Francesco Marino Caracciolo. La statua centrale raffigura Bellerofonte nell’atto di uccidere la Chimera, mentre l’acqua sgorga da tre bocche poste nella parte inferiore. Oggi alcune delle statue originali sono conservate nel Museo civico di Villa Amendola.
La Fontana Tecta - Situata nel Borgo di Sant’Antonio Abate, la Fontana Tecta, nota anche come Fontana di Grimoaldo, risale al XII secolo. In passato, era un punto di ristoro per viandanti e pellegrini diretti al monastero benedettino di San Leonardo. Grazie ai restauri recenti, conserva ancora oggi il fascino delle sue origini medievali.
I Cunicoli Longobardi - Sotto il centro storico di Avellino si snoda un intricato sistema di gallerie scavate nella roccia tufacea. Questi cunicoli, risalenti all’epoca longobarda, avevano una funzione strategica per la difesa della città, garantendo collegamenti segreti tra la Rocca e le mura urbane. Furono usati anche come rifugio durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il Casino del Principe - Edificato nel Cinquecento per volere del principe Camillo Caracciolo, era un luogo di svago e caccia per la nobiltà napoletana. In seguito divenne una taverna per i viaggiatori. Al suo interno si trova una suggestiva sala ipogea, utilizzata come piscina-teatro sotterranea e collegata ai cunicoli longobardi.
La Dogana dei Grani - In passato fulcro del commercio del grano tra Napoli e la Puglia, la Dogana dei Grani fu restaurata nel Seicento da Cosimo Fanzago, che ne rinnovò la facciata con archi e statue. Dopo varie destinazioni d’uso, tra cui un cinema, oggi è oggetto di un importante restauro.
Villa Amendola - Antica dimora borghese del XVIII secolo, divenne nel tempo un luogo di ritrovo per intellettuali e artisti. Le sue grotte sotterranee, inizialmente usate per la conservazione delle derrate alimentari, servirono da rifugio durante i bombardamenti del 1943. Oggi ospita il Museo civico di Avellino.
Avellino offre un viaggio affascinante tra storia e cultura, con testimonianze del suo passato che si fondono armoniosamente con la città moderna.